Manca pochissimo alla scadenza del visto che permette ad Anita di stare negli Stati Uniti, e i tentativi – tanti e anche molto creativi – di trovarsi una nuova occupazione non stanno dando frutti.
È a quel punto che succede l’impensabile: una importante rivista scientifica internazionale con sede a Londra, a cui Anita aveva inviato il proprio CV ormai mesi prima, la contatta per un colloquio via Skype e immediatamente dopo le offre una posizione.
Come editor. A Londra. Rivista scientifica. Prestigiosa. Editor. Tra due mesi!
Anita è entusiasta, Ambizione è soddisfattissima di poter finalmente andare a Londra (che era sempre stata il grande sogno), Perfezionismo cavilla un po’ sul fatto che si sta cambiando lavoro e non sarà facile essere subito eccellenti (ma di base approva), mentre Ansia comincia ad agitarsi su come cavolo faranno a traslocare anni di vita da un continente a un altro in meno di due mesi.
Comincia un’opera epica di organizzazione del trasferimento, che comprende invitare tutti gli amici americani a fare un giro in casa sua e portare via tutto quello che vogliono. Anita scopre una cosa che poche persone sanno: alla fine tutta la tua vita (quello che conta davvero, cioè) sta in due valigie grandi e un borsone.
Due mesi dopo Anita arriva a Londra, la terra del grande sogno.
Solo che… non è propriamente un sogno. Non guadagna abbastanza per vivere in città, né tantomeno per abitare da sola, quindi dopo anni di indipendenza è costretta a ricominciare a convivere e ad abitare a un’ora e mezza di distanza dal lavoro. Che per due fanno tre ore al giorno di treno.
In compenso il lavoro è bellissimo, il più bello che ha mai fatto (anni dopo la penserà ancora così) e con una capa fantastica. Che però dopo un mese se ne va…
Comincia un periodo impegnativo (un altro): prima restano senza capo per un po’, morendo di lavoro, poi arriva la nuova responsabile che non è in grado, tratta tutti male e fa delle scelte che Anita non condivide per niente.
Sono passati solo un paio di mesi, Perfezionismo e Ansia non fanno che dirle che deve stare buonina e avere pazienza ma Anita si è stufata di perdere tempo. Chiede di essere trasferita, e in men che non si dica ottiene un posto di maggiore responsabilità in un’altra Divisione dello stesso Gruppo. Guadagna un po’ di più, quindi può ridurre le ore di treno da tre a due al giorno, ma il lavoro non è bello come quello che ha appena lasciato. E comunque qualcosa non va…
Ma poi… poi la vita è proprio buffa.
Ti sbatti un casino per pianificare il tuo futuro al di là della Manica, mentre ci provi finisci dall’altra parte dell’Oceano, mentre cerchi di rimanerci ti ritrovi di nuovo in Europa, arrivi nel posto dove hai sempre sognato e scopri che in fondo non è poi così fantastico come credevi, e mentre sei lì che ti chiedi cosa caspita farai della tua vita ora che il piano non ha funzionato… lei (la vita) ti propone un biglietto di ritorno verso casa.
Continua…