La scoperta di una nuova “normalità”, così diversa da quella che Alice si era sempre imposta, fece l’effetto di una di quelle cariche di esplosivo da demolizione che si mettono sui piloni dei palazzi.
Da fuori lo scoppio iniziale quasi non si vide. Il cedimento del primo pilone provocò una scossa quasi impercettibile, e per un po’ sembrò che non sarebbe successo niente. Poi, con una strana lentezza, il palazzo cominciò a perdere stabilità dall’interno.
Le prime a cambiare furono le abitudini.
Alice iniziò a fare esperienze che non aveva mai provato. Cose normali, come mangiare sushi, fare viaggi fai-da-te o passare serate intere a parlare con le sue nuove amiche. Queste, poi, per certi versi erano davvero strane: come se niente fosse parlavano di emozioni, sentimenti, desideri – tutta roba in cui lei aveva sempre evitato di avventurarsi – come se mostrarsi davvero alle altre persone fosse un’opzione.
Scoprì che c’erano tante cose che le piacevano, e cercò di coinvolgere suo marito nelle sue scoperte. Ma lui non si entusiasmava quanto lei, in fondo stava benissimo anche prima e si chiedeva quand’è che le cose sarebbero tornate alla normalità.
In quel periodo si accorse anche che cose che prima le venivano difficili e innaturali – per esempio mangiare con piacere – erano diventate improvvisamente normali.
Poi arrivò una seconda rivelazione. O meglio, il secondo episodio della stessa rivelazione avuta, qualche anno prima, quando suo marito le aveva impedito di accettare il lavoro all’estero senza nemmeno chiederle se lo voleva.
Per la seconda volta si affacciò un’opportunità professionale per lei molto importante, che avrebbe tanto voluto cogliere. C’era, però, un problema insormontabile: suo marito lavorava per la stessa azienda e le politiche interne impedivano di assumere due coniugi.
Alice si aspettava che si sarebbero seduti a tavolino e avrebbero valutato la scelta migliore in ottica di coppia. Per esempio, considerando che la carriera di lui era praticamente immobile mentre lei avrebbe fatto un notevole balzo in avanti, una possibilità da valutare era che fosse lui a farsi da parte.
Ma questa conversazione non avvenne mai. E per la seconda volta Alice registrò l’informazione che, a lui, non interessava in alcun modo cosa lei desiderasse.
Nel frattempo, quella scoperta che Alice aveva fatto qualche tempo prima, cioè che si poteva non volere figli ed essere comunque perfettamente normali, aveva continuato a scavare dentro di lei come se stesse cercando qualcosa.
Alla fine trovò una consapevolezza, sepolta sotto chili di senso di colpa e strati su strati di vergogna: lei non voleva avere figli. E per la prima volta in vita sua, questo pensiero non la fece sentire sbagliata.
Solo che, se poteva mettere in discussione il punto 4 del Pianoperfetto, cosa restava di quello che aveva fatto in nome di quell’obiettivo?
Quando questa domanda prese forma tutte le piccole cariche di esplosivo, che nel frattempo si erano sistemate silenziosamente sulle fondamenta del suo Pianoperfetto, scoppiarono una dopo l’altra. E il palazzo, rimasto come in bilico per un tempo stranamente lungo, finalmente crollò.
Lui pensò che fosse impazzita.
Per mesi la tempestò di telefonate, messaggi e lettere in cui le ripeteva che l’avrebbe aspettata, perché era certo che quel “colpo di testa” fosse passeggero e Alice sarebbe tornata in sé.
Ma il punto era proprio quello: Alice era tornata in sé.
I primi mesi furono durissimi. Con la sua decisione aveva spazzato via una vita intera di convinzioni, preconcetti, Giudizidisé, Giudizideglialtri… che l’avevano soffocata ma anche protetta. Ora doveva costruire nuove certezze, e non poteva contare che su sé stessa.
Eppure nemmeno un giorno, nemmeno per un minuto, le venne il dubbio di avere preso la decisione sbagliata.
Forse perché non era stata proprio una decisione – qualcosa di guidato dalla razionalità – ma più un atto di sopravvivenza. Quando si era resa conto che si sentiva soffocare, come se qualcuno la stesse tenendo sott’acqua impedendole di respirare, non aveva pensato. Semplicemente si era data una spinta, con tutte le sue forze, e se ne era tirata fuori.
Continua…